Arriva la moda sostenibile, ecco come nasce il Trend del Green Shopping
Fare shopping in modo consapevole e sostenibile è un impegno che tutti possiamo assumerci. La transizione verso un green-shopping non solo riflette un cambiamento nei gusti di moda, ma anche un atto di responsabilità nei confronti del nostro pianeta.
Negli ultimi tempi, il concetto di sostenibilità si è radicato nel nostro linguaggio quotidiano, trainato da un risveglio graduale ma inesorabile della consapevolezza nei confronti dello stato critico del nostro pianeta.
I danni derivanti dall’inquinamento e dalla rapace sfruttamento delle risorse sono sempre più tangibili, e l’inerzia potrebbe condurci a conseguenze di portata catastrofica se non affrettiamo i rimedi necessari.

Entrare a far parte della schiera di consumatori attenti e consapevoli nell’epoca dei cambiamenti climatici è non solo possibile, ma anche un imperativo. Ecco le strategie per farlo
Le imprese, comprese quelle del comparto moda – notoriamente uno dei settori più impattanti sull’ambiente – stanno attivamente riformulando le proprie strategie affinché l’intera filiera diventi più sostenibile. Tuttavia, è essenziale ricordare che anche le nostre quotidiane azioni possono innescare un effetto a catena. In questo contesto, lo shopping assume un ruolo di rilievo.
Se il futuro del nostro pianeta è davvero una priorità (e di conseguenza anche il nostro), diventa imperativo trasformarsi in consumatori più consapevoli.
La moda sostenibile sta guadagnando terreno, e un brand toscano, Rifò, ha deciso di farsi notare aprendo il suo primo pop-up store a Milano, in Corso Garibaldi 46. Fondato nel 2017 da Niccolò Cipriani, Rifò si impegna a creare abbigliamento e accessori di alta qualità utilizzando fibre rigenerate e rigenerabili, il tutto prodotto entro un raggio di 30 km dalla loro sede principale a Prato. Il nome del brand, con la sua inflessione toscana, è un omaggio agli artigiani che hanno inventato il metodo di rigenerazione dei vecchi indumenti oltre cento anni fa. L’inaugurazione del pop-up store è prevista per il 27 novembre e rimarrà aperto fino al 7 gennaio 2024.
La moda sostenibile non riguarda solo i materiali tradizionali. Un esempio è Kinraden, un brand fondato a Copenaghen dall’architetta Sarah Mülllertz. La sua collezione di gioielli unici e duraturi utilizza oro e argento riciclati, provenienti da scarti medici e tecnologici. Inoltre, il legno Mpingo Blackwood tanzaniano, utilizzato come inserto decorativo, proviene dai ritagli della produzione di strumenti a fiato. Un design minimalista e raffinato per gioielli a basso impatto ambientale.
Omelia, un brand ucraino, si distingue per la sua collezione che celebra la diversità, la tolleranza e l’inclusività, con un occhio particolare alla sostenibilità. Il designer Kostiantyn Omelia trasforma camicie di cotone di seconda mano in opere d’arte, aggiungendo applicazioni floreali 3D fatte a mano. La collezione comprende pantaloni, shorts, top e vestiti, tutti realizzati a partire da camicie vintage, dando vita a pezzi unici in una palette di tre colori: nero, bianco e azzurro.
Freitag, il produttore zurighese di borse in materiale riciclato, festeggia i suoi primi 30 anni con un’edizione limitata chiamata F13-D COPY CAT. Questa collezione è un omaggio ironico alle imitazioni degli anni ’90, trasformando l’imitazione Donnerstag in un prodotto originale e circolare.
Coloriage è un progetto di sartoria sociale, di moda inclusiva, interculturale e sperimentale, dedicato a designer e artigiani rifugiati e migranti. Basato sulla manifattura italiana e influenze globali, il progetto crea pezzi unici dai tagli contemporanei utilizzando tessuti italiani acquisiti da dead-stock di aziende tessili. Le vendite dei prodotti finanziano il progetto formativo.
Infine, la collaborazione tra Garmont e ACBC ha dato vita alla sneaker Lagom, ispirata al concetto svedese di “giusta misura”. Realizzata con materiali responsabili, come il RePET derivato dal riutilizzo delle bottiglie di plastica e l’intersuola in BioEVA con materiale biobased dalla canna da zucchero, è una calzatura 100% vegana a ridotto impatto di CO2.
Verso uno shopping consapevole e sostenibile: Come fare la differenza nel mondo della moda
Negli ultimi tempi, la parola “sostenibilità” ha conquistato un posto permanente nel nostro linguaggio quotidiano, evidenziando la crescente consapevolezza del precario stato ambientale del nostro pianeta. I danni derivanti dall’inquinamento e dall’uso massiccio delle risorse sono sempre più evidenti, sottolineando l’importanza di agire tempestivamente per evitare conseguenze catastrofiche.
Le aziende, comprese quelle del settore moda, noto per il suo impatto ambientale, stanno progressivamente adottando pratiche più sostenibili lungo la catena di produzione. Tuttavia, è cruciale ricordare che anche le nostre azioni quotidiane possono fare la differenza, specialmente nell’ambito degli acquisti.
Con l’adozione di piccoli accorgimenti, possiamo contribuire a un futuro più sano e sostenibile per tutti.
1. Leggere le etichette
Un passo fondamentale per uno shopping responsabile è la lettura attenta delle etichette di composizione dei capi che intendiamo acquistare. Secondo le normative vigenti, le etichette devono essere in italiano, leggibili, e contenere informazioni dettagliate sulle fibre utilizzate, la percentuale in peso e i dettagli del produttore.
2. Optare per vintage e second hand
L’acquisto di capi vintage o di seconda mano è sinonimo di scelte sostenibili e senza sensi di colpa. Ridare vita a capi già esistenti è non solo di tendenza ma anche un modo efficace per limitare ulteriori danni alle risorse del pianeta.
3. Preferire materiali ecologici e tecniche a basso impatto
La scelta di capi realizzati con materiali ecologici, come cotone biologico, canapa, bambù, Lyocell e Modal, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale. È consigliabile preferire anche capi colorati con tecniche a basso impatto e tinture vegetali, identificabili dalla certificazione Oeko-Tex.
4. Mantenere l’ordine nell’armadio
Prima di lanciarsi in nuovi acquisti, è utile dare un’occhiata al proprio guardaroba per evitare duplicati e acquisti non necessari. App di catalogazione delle foto dei capi possono essere utili per tenere traccia del proprio inventario e limitare gli acquisti impulsivi.
5. Ottimizzare lo shopping online
Nell’era degli acquisti online, è importante considerare l’impatto ambientale del trasporto. Evitare ordini singoli e collaborare con amici per acquisti cumulativi può ridurre l’uso eccessivo di imballaggi e le emissioni legate al trasporto.
6. Comprare meno e meglio
Investire in pochi capi di alta qualità, realizzati con materiali sostenibili, è una scelta che va a beneficio dell’ambiente e della nostra longevità. App e motori di ricerca dedicati allo shopping sostenibile, come Il Vestito Verde, possono aiutare a individuare marchi e boutique eco-friendly.
Green-shopping e aziende all’avanguardia
Il concetto di “spese pazze” consapevoli e ecosostenibili sta guadagnando terreno. Aziende come SCARPA stanno producendo articoli innovativi, come le scarpe biodegradabili Mojito Bio, dimostrando che la sostenibilità può andare di pari passo con la qualità.
Sebbene il green-shopping non sia ancora ampiamente conosciuto, piattaforme online come Zalando e Yoox offrono una selezione di indumenti realizzati secondo le migliori pratiche sostenibili. Esplorare queste opzioni può portare a scoperte interessanti, soprattutto considerando gli sconti spesso disponibili.
Inoltre, applicazioni come Renoon non solo forniscono informazioni su capi sostenibili ma creano una community in cui gli utenti possono scambiare opinioni e scoprire nuovi brand sostenibili. Monitorare l’evoluzione del settore attraverso app come Renoon può essere un modo efficace per rimanere informati sulle ultime tendenze e novità.
